Lo scheletro delle soluzioni illuminotecniche

Prima di capire com’è realizzata una lampada dal punto di vista costruttivo è doveroso far cenno a cosa prevede la normativa in merito a questa tipologia di prodotti. Trattandosi di un corpo che lavora perennemente in immersione il grado di protezione richiesto è IP68. Tale sigla identifica un corpo totalmente protetto contro l'ingresso di polvere, sabbia e in generale qualsiasi corpo solido di piccolissime dimensioni, idoneo ad essere immerso permanentemente in acqua. Per quanto riguarda l’installazione elettrica va osservato quanto prescritto dalla normativa tecnica. Gli impianti elettrici per piscine e fontane sono disciplinati dalla Norma CEI 64-8 Sezione 702. La norma UNI CEI definisce 3 zone (vedi articolo sulle zone in piscina). Nelle zone 0 ed 1 è permesso solo l’utilizzo di circuiti SELV (Safety Extra Low Voltage) ad una tensione nominale non superiore a 12 V in corrente alternata (AC) a o a 30 V in corrente continua (DC). Per questo motivo le lampade in commercio hanno tensioni comprese tra i 12 Volt (AC)e i 24 Volt (DC).

Da quanti elementi è composta una lampada?

Gli elementi che compongono una lampada sono:

  1. Corpo meccanico: generalmente di forma circolare,l’elemento al cui interno sono contenuti i led ed, eventualmente, i circuiti elettronici necessari al loro controllo; in commercio esistono lampade realizzate in corpi plastici, in vetro oppure in corpi metallici come il bronzo o, nella maggior parte dei casi, in acciaio AISI 316L (detto anche acciaio marino);
  2. LED: compresa la relativa elettronica di controllo, necessari per l’emissione della luce;
  3. Cavo di alimentazione elettrica alla lampada: generalmente viene utilizzato un cavo in neoprene anche se in commercio esistono cavi più idonei nati per l’immersione permanente che risultano essere più resistenti anche in caso di utilizzo in acque aggressive come quelle acque termali (un esempio è il cavo PBSSPOT, un cavo simile a quello utilizzato per l’alimentazione dei pulitori da piscina).